Lo scorso 8 giugno, Intel ha festeggiato il 39° anniversario dal lancio sul mercato del suo primo microprocessore x86. Era il modello 8086, che nel 1978 IBM impiegò per alimentare il suo primo Personal Computer. Nel post che celebra tale ricorrenza pubblicato a questo indirizzo del sito intel.com, il colosso statunitense dei microprocessori ripercorre le tappe più importanti dell’evoluzione dei sui prodotti tra cui quella che nel 1996 ha portato la tecnologia MMX e quella che nel 1999 ha visto l’introduzione delle estensioni “Streaming SIMD” che ancora oggi costituiscono la base per la visualizzazione e il rendering in tempo reale delle immagini 3D complesse.
Nello stesso post celebrativo, Intel lancia anche una frecciatina a Microsoft, a Qualcomm e a tutte quelle aziende che intendono supportare Windows on ARM con i propri dispositivi e microprocessori. Il monito, più o meno velato, viene lanciato nel paragrafo in cui si sottolinea l’importanza di preservare le proprie invenzioni e innovazioni dall’utilizzo improprio o non autorizzato da parte di terzi. Il riferimento è all’emulazione x86 ISA, una tecnologia di proprietà di Intel che nel corso degli anni è stata migliorata e ottimizzata grazie anche all’investimento di ingenti risorse.
Secondo quanto si intuisce dal comunicato di Intel, Windows on ARM potrebbe sfruttare una tecnologia simile all’emulazione x86 ISA di proprietà di Intel per consentire l’avvio e l’esecuzione di software Win32 sui PC di nuova generazione con processori ARM di Qualcomm. Questo, secondo Intel, potrebbe costituire una violazione dei propri brevetti legati a tale tecnologia e di conseguenza dare il via ad una serie di azioni legali proprio com’è avvenuto 10 anni fa nei confronti della società Transmeta, che dopo aver perso la causa ha anche abbandonando il business dei microprocessori.
Al Computex 2017, Microsoft e Qualcomm hanno annunciato che i primi “mobile PC” con Windows 10 on ARM e capaci di eseguire software Win32 tramite un sistema di emulazione x86 saranno lanciati sul mercato da HP, Lenovo e Asus entro la fine dell’anno in corso. Tuttavia, viste le “minacce” di Intel non è escluso che assisteremo a qualche intoppo o ritardo, sempre che le accuse siano fondate e non venga trovato un accordo tra le parti in causa prima di giungere in tribunale.
Hp, lenovo e Asus…speriamo bene.
Vorrei solo dire che quando Intel si é accorta della caxxata fatta con ms ora si sta cagando in mano se ms cambiasse tutti i server con Qualcomm. Ora secondo me, l’hanno buttata li x spaventare ms e farla ripensare ma secondo me di vero c’è poco. Tocca indagare
Damiano, in effetti Intel ha avuto spesso comportamenti da sbruffoni oltre che illegali, forse vuole provare a farsi sentire.
È triste che lo sviluppo della tecnologia venga limitato da questioni legali.
Si dovrebbe imporre una scadenza ai brevetti tecnologici , esattamente come sui farmaci e sui diritti di autore, ma con tempistiche più brevi visto la velocità che ha il settore.
Diversamente si ammazza la concorrenza e il progresso
E’ il contrario: il progresso è stimolato se non si può copiare, ma si è costretti a creare.
Ma in poche avremo le dimensioni di uno Smartphone con capacita di calcolo,velocità uguale a un desktop?