Microsoft ha annunciato Azure Sphere, una nuova piattaforma software pensata per rendere più sicuri ed efficienti i dispositivi IoT di nuova generazione. Frutto di anni di ricerca e sviluppo degli ingegneri dell’azienda di Redmond, Azure Sphere è basato su un kernel Linux personalizzato per garantite il più elevato livello di sicurezza end-to-end e per rispondere alle minacce emergenti con più efficacia.
Niente Windows dunque, ma tutta la nuova tecnologia e il know how acquisito negli ultimi anni da Microsoft nel settore dei servizi cloud. Questo nuovo OS, infatti, funzionerà sfruttando la potenza di calcolo dei server Azure e con il supporto di tutti quei tool di sviluppo che Microsoft metterà a disposizione dei produttori per rendere i dispositivi IoT sempre più connessi, aggiornati ed efficienti.
In un webcast dedicato, Brad Smith ha dichiarato che sebbene sia noto a tutti che l’azienda per cui opera, Microsoft, è quella che ha creato Windows, il sistema operativo scelto e più adatto per i dispositivi IoT non è Windows: “Of course we are the Windows company, but what we’ve recognized is, the best solution for a computer of this size—in a toy—is not a full-blown version of Windows. It is what we are creating here“.
Un “passo importante” questo di Microsoft, probabilmente il primo di una serie che porterà alla completa trasformazione dell’azienda, già in atto da qualche tempo, da software house a società di servizi cloud.
Per maggiori dettagli riproducete il video qui sotto e recatevi a questo indirizzo del sito di Microsoft.
Scusate l’ignoranza ma cosa sono i dispositivi IoT ?
IoT sta per “Internet of things”, in italiano Internet delle Cose… leggi qui: https://it.wikipedia.org/wiki/Internet_delle_cose
@Alessio (oissela) grazie!
Sembra che W10 IoT vada in pensione. Un altro pezzo dell’ecosistema Windows che salta, ma qui se ne parla da un pezzo. W10 IoT non era gratis e MS si è resa conto che non ha senso chiedere soldi per una licenza a produttori di dispositivi che poco o nulla hanno a che fare con un pc. La soluzione adottata è interessante, sarebbe un SO Linux derivato “sicuro”, con l’aiuto del cloud, e pur essendo il codice sorgente “pubblico” (è pur sempre Linux…), MS cerca di adottare contromisure proprie per garantirne la sicurezza. Se è cosi, MS dimostra che un SO open “sicuro” si può fare, cosa che Google, pur avendone i mezzi (fior di quattrini e i migliori ingegneri), con Android non vuol fare… chissà perché! Detto questo, da qui a ipotizzare un abbandono di Windows, un Surface Phone con Android o un Surface Book con ChromeOs ce ne corre….