Google risponde all’accordo Microsoft – Samsung

Android e Microsoft

Android e Microsoft

Giusto ieri vi abbiamo parlato dell’accordo tra Microsoft e Samsung riguardo ad Android, che utilizza licenze della prima senza pagarne le dovute royalties.

La risposta di Google non si è fatta attendere:

“This is the same tactic we’ve seen time and again from Microsoft. Failing to succeed in the smartphone market, they are resorting to legal measures to extort profit from others’ achievements and hinder the pace of innovation. We remain focused on building new technology and supporting Android partners.”

Tradotto

“Questa è la stessa tattica che abbiamo visto più e più volte da Microsoft. Fallendo nel tentare il successo nel mercato smartphone, stanno ricorrendo a misure legali per estorcere profitti dai risultati altrui, e ostacolare il progresso dell’innovazione. Noi rimaniamo concentrati a creare nuova tecnologia e a supportare i partner Android.”

Insomma, Google sembra lavarsene le mani con una dichiarazione forte (parole come estorcere sono davvero pesanti) e forse anche contraddittoria. Infatti, dice di supportare i partner del proprio sistema operativo, ma di fatto lascia a questi l’onere di pagare le licenze che lei stessa viola. Inoltre, cerca di sollevarsi dalle proprie colpe, in nome dei valori dell’innovazione e del progresso, anche se questo è a scapito dell’altrui proprietà intellettuale.

Inoltre, non si può certo dire che Microsoft stia fallendo con Windows Phone. Certo, il market share è ancora basso, ma il tasso di crescita è più alto rispetto a quello delle altre piattaforme, ed anche Android stesso nel primo anno di vita aveva raccolto consensi davvero molto scarsi.

In Microsoft queste parole non sono state prese bene, ovviamente. Su Twitter alcuni importanti dipendenti Microsoft hanno espresso il proprio disappunto verso questo comportamento, che vuole demonizzare chi fa valere i propri diritti.

Insomma, la discussione è molto accesa, e probabilmente andrà avanti ancora per molto.



2 Commenti

  1. Tartus
  2. Matteo Marcianò

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