Rivoluzione al Microsoft Research per una maggiore competitività

Microsoft Research

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Team di ricercatori più a contatto con il resto dell’azienda per identificare le tecnologie più promettenti e consegnarle nelle mani dei consumatori prima dei rivali. Sarà questa la nuova politica del reparto Microsoft Research. Una vera e propria rivoluzione a livello organizzativo per rendere più competitiva, nel campo dell’innovazione, la società di Redmond.

A dare il calcio d’inizio a questo nuovo cambio, non solo di organizzazione ma anche di mentalità aziendale, è stata la volontà di Satya Nadella, nel febbraio 2014, di vedere incluso in Skype la funzione di traduzione simultanea delle conversazioni. Al tempo quello che sarebbe poi diventato Skype Translator non aveva un team predisposto al suo sviluppo, e senza il suo intervento il progetto avrebbe potuto rimanere in stallo per ancora qualche tempo.

Prima dell’avvento dell’attuale CEO, infatti, il reparto di ricerche di Microsoft era isolato dagli altri, per consentire ai suoi membri di sviluppare idee senza preoccuparsi di una loro eventuale commercializzazione. Questo si traduceva in buoni progetti che però non venivano poi implementati nei prodotti della società, fino a quando un competitor non realizzava un prodotto simile. Emblematico è il caso di Jim Gray, ricercatore Micorsoft, che a fine anni ’90 realizzò uno dei primi programmi di mappe digitali. Il progetto fu presentato da Bill Gates, ad una conferenza nel 1998, con il nome di TerraServer ma poi sparì dai piani dell’azienda. Solo nel 2005, dopo il debutto di Google Maps, Micorsoft s’interessò nuovamente alla cartografia digitale.

Con l’avvento di Nadella le cose invece sono cambiate. Da settembre 2014 metà dei 1000 membri dello staff di ricerca sono stati ricollocati all’interno di un nuovo gruppo chiamato MSR NExT che ha il compito di incentrare i suoi sforzi su progetti che potrebbero avere maggior rilievo per la compagnia, mentre la restante parte cercherà di trovare altri modi per dare il proprio contributo ai prodotti made in Redmond.

A beneficiare della nuova linea d’azione da allora sono stati vari prodotti tra cui il visore per la realtà aumentata HoloLens e i server per il funzionamento di Bing che sono stati resi più veloci ed efficienti. Tra i prossimi progetti in cantiere, invece, c’è l’implementazione di nuove feature che permetteranno a Cortana di analizzare le e-mail per una serie di funzioni utili per l’utente (ne abbiamo parlato qui).

Se da un lato si può apprezzare la volontà da parte di Microsoft di aumentare la collaborazione tra i reparti di ricerca e il resto dell’azienda, chi scrive esprime un piccolo rammarico per il fatto che questa non sia avvenuta prima. Bisogna, infatti, sottolineare come questa sia già una pratica diffusa e rodata tra gli altri competitor quali Google e Facebook. Un maggior dialogo tra i vari settori di Redmond avrebbe permesso sicuramente alla società di essere più propositiva e competitiva, invece di puntare su progetti solo dopo che la concorrenza ne aveva dimostrato la profittabilità. La speranza ora è che Redmond torni ad innovare come un tempo osando di più in modo da essere un trend setter piuttosto che un semplice follower. Visti i progetti messi in campo (Windows 10 e le Universal App, Continuum e HoloLens) direi che siamo sulla buona strada.

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