Quello che vedete nell’immagine qui allegata è il brevetto di un computer modulare depositato dall’azienda di Redmond. Presentato nel luglio 2015 e approvato lo scorso 11 febbraio, il progetto permetterebbe agli utenti di modificare il proprio dispositivo senza dover sostituite tutto l’hardware, nel caso volessero fare un aggiornamento di alcuni componenti.
Da sempre gli utilizzatori più smaliziati in fatto di tecnologia assemblano i propri computer da soli, ma questo richiede una conoscenza di base che non tutti possiedono. Microsoft, con questo suo brevetto, sembra invece intenzionata a cambiare le carte in tavola e rendere più semplici le operazioni di upgrade dell’hardware.
Dagli schizzi si può vedere come il concept preveda la suddivisione dei vari componenti (schede grafiche, processore, batteria, altoparlanti) in moduli separati. Questi, completamente intercambiabili dall’utente, sono agganciati tra loro magneticamente, e sono collegati al display per mezzo di un cardine.
“In questo modo – spiega Tim Escolin, Senior Industrial Designer del team Surface e co-autore del brevetto – il dispositivo può essere modificato facilmente ed intuitivamente dall’utente, senza che questi abbia una conoscenza approfondita a livello hardware”.
Micorsoft non è nuova a questo tipo di progetti. Già nel 2014, al CES, aveva promosso il concept di un PC modulare del produttore Razer chiamato Project Christine, anche se poi non aveva avuto alcun risconto applicativo. Forse, questa volta, occupandosi del progetto in prima persona, la casa di Redmond potrà implementare questo sistema in uno dei suoi futuri prodotti e si potrebbe ipotizzare che a beneficiarne possa essere la gamma Surface, brand che in questi ultimi tempi è sempre più sinonimo di innovazione.
Naturalmente allo stato attuale tutte queste sono solo supposizioni e non vi sono garanzie di vederle applicate alla realtà. Ma se così fosse, quale sarebbe la vostra opinione in merito?
This is a….. FIGATA! *_*
Cagata un po grande, uno che si interessa di pc e vuole farsi un upgrande al limite se lo fa fare da uno dei tanti privati con nemmeno tanta manodopera ma avendo almeno dei veri componenti desktop, non micro schede madri, gpu da portatili ecc, oltretutto esistono gia
Un po’ come il telefono di Google/Motorola (di cui non si sa più nulla)?
Figo il concept! 🙂
Non saprei……. Alla fine i case non sono così difficile da montate e smontate o sostituire i componenti….. E le persone che vogliono upgradare i loro pc e non sanno come fare, vanno dall’amico che lo sa fare o dal negoziante di informatica….. Non vedo tutta sta rivoluzione se devo essere sincero
Acer aveva già fatto qualcosa di simile o sbaglio?
@Marco
Si, c’era anche un articolo su windowsteca
Probabilmente il concept sta nell’estrema facilità, velocità di aggancio e compatibilità tra i vari moduli. Un po’ come inserire una spina e accendere l’accessorio. In poche parole “plug e play”. A prova di caproni. Un concept veramente per tutti, senza l’ausilio di persone che abbiano un minimo di conoscenze. Io lo approvo.
Non ho capito niente ahahahaha
Secondo me l’idea di pc e Smartphone modulari dovrebbe diffondersi! sarebbe un modo intelligente anche per limitare gli sprechi di materiale.
@Fulvio 640…per gli smartphone potrebbe essere. I pc sono 19 anni che mio cognato ha un negozio di pc assemblati. E di sti tempi i portatili tengono na i fissi non li vuole piu nessuno visti i prezzi dei portatili … Un tempo a parità di hardware costava il doppio un portatile.cmq potrebbero funzionare..ma prima bisogna sapere il prezzo. ….se costeranno un furto non se ne venderanno…
@cosmicdevilman Guanda che anche oggi a parità di hardware i portatili costano il doppio
@paolo925 si ma con 500€ hai un buon device un tempo te ne servivano almeno 1200€
E’ Da qualche giorno che circola in rete
Meh, non so. I pc di adesso sono già modulari, solo che i moduli sono a loro volta contenuti in una scatola (il case) Una modularità “plug&play” come questa cosa potrebbe portare:
•Innanzitutto sostituire e aggiungere diverrebbe più facile, ma con dei limiti.
Questa struttura prevede tanti piatti uno sopra l’altro. Ciò vuol dire che ogni “piatto” si aggancia ad un bus che passa per tutta la colonnina, perché l’unica possibilità di connessione possibile deve per forza passare per ogni strato. Quindi connessioni limitate e poche possibilità di upgrade sotto questo punto di vista.
•Che spreco! Cambiare un’intera lastra fornita di porte speciali e altro solo per aggiungere un po’ di spazio o qualche Gb di ram mi sembrerebbe sbagliato.
Più “moduli” ci sono, meno materiale verrebbe sprecato, ma il tutto diventerebbe più complicato.
Io avrei scelto una struttura a “colonnina” (scheda madre) con vari slot orizzontali dove infilare i componenti, come la soluzione (della razer, forse?)
..o forse ho solo interpretato male il disegno 🙂
Gia’ razer lo aveva presentato l’anno scorso. Lo vedete da qualche parte? No… Vuol dire che non funziona
Paga spendi sborsa
Ci sono miriadi di brevetti inutilizzati… spero che questo non vada in quel mucchio =)
Concetto troppo ancorato al passato. … questa ormai è roba da archeologia … Il futuro sarà pieno di periferiche sempre più connesse fra loro ma non fisicamente!
Costerà un botto , personalmente lo trovo inutile , ma aiuterà i meno esperti con periferiche rotte o da upgradare , approvo
Rimane però un AIO, uno che vuole il pc serio se lo assembla da solo va da 300/400€ fino a cifrone.. Forse se i prezzi saran validi potrebbero valutarlo qualche azienda (alta quantità di pezzi, riduzione della manutenzione etc)